Tecnologia ed innovazione

Il contributo dell'edilizia per una nuova strategia energetica

Economia circolare 2016 numero 2

L'attuazione degli accordi di Parigi dovrà passare attraverso una profonda revisione della...

Il contributo dell'edilizia per una nuova strategia energetica

L'attuazione degli accordi di Parigi dovrà passare attraverso una profonda revisione della Strategia Energetica Nazionale e dei provvedimenti attuativi. Qualunque piano credibile non potrà eludere il tema dell’enorme spreco causato dalla scarsa qualità energetica del patrimonio immobiliare (40% dei consumi nazionali) che malgrado incentivi e norme più restrittive ha continuato a crescere fino al 2013.

La strategia energetica non può essere risolta con la sola transizione dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, ma necessita di un significativo incremento dell’efficienza nell'uso dell’energia. Per il comparto civile significa migliorare l'isolamento termico e la protezione solare degli involucri edilizi e adottare impianti correttamente dimensionati e più efficienti. In una parola: trasformare il  patrimonio  immobiliare attraverso la sostituzione edilizia o la sua profonda riqualificazione.

In entrambi i casi si pone il problema della motivazione ad agire, spesso non giustificata dalla convenienza economica, che necessita di forte stimolo e della rimozione di una serie di ostacoli, con la revisione mirata e coerente del contesto normativo e incentivante.

Sul fronte pubblico, l'impegno per gli investimenti nell’edilizia scolastica è finalmente accompagnato dalla revisione del Conto Termico, strumento ora tecnicamente adeguato ma debolissimo sotto il  profilo delle risorse e del coordinamento con le procedure di PPP del nuovo Codice degli appalti. Su quello privato, se un cambio di passo deve essere affidato alla sostituzione e alla deep renovation, è necessario che gli strumenti siano tarati sulle loro esigenze. La recente proposta di ENEA è correttamente indirizzata e in grado di coniugare incentivazione e finanziamento attraverso il superamento dello schema inefficace della compensazione fiscale. L'imminente Campagna nazionale di sensibilizzazione dovrà essere supportata dal sistema delle associazioni. Al livello locale occorrono meccanismi in grado di orientare verso le buone prassi e favorire l'incontro tra domanda e offerta.

Ulteriore stimolo può derivare da un più accurato bilanciamento tra incentivazione dell'azione e disincentivazione dell'inazione. Ci sono margini e motivazioni per pensare a un grande progetto di  politica industriale e ambientale basato sull'edilizia efficiente. Gli investimenti nella tutela del clima non significano solo costi, ma generano molteplici benefici. Ambiente, salute, occupazione, indipendenza energetica, bilancia dei pagamenti, affrancamento dalle aree di instabilità geopolitica, resilienza, comfort, clima sociale: sono tutti aspetti legati da un filo, che trovano nell’efficienza energetica un denominatore comune. Politica economica, politica industriale e politica ambientale devono orientarsi in modo coordinato verso l’unico obiettivo della sostenibilità.

Anna Minotti, Vice Presidente Tecnologia e Innovazione, Assimpredil Ance


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Autore: Anna Minotti

TAGS: edilizia, energia, Innovazione, risparmio energetico, sostenibilità

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